Dai tempi di Napoleone fino a Hitler passando per la crociata “bianca” contro i bolscevichi e senza dimenticare l’ “impero del Male” di Reagan, la storia dei rapporti dell’Occidente con la Russia è una storia di conflittualità, ostilità e mire espansionistiche. Il “comunismo” fu solo uno dei pretesti che venne ricercato per giustificare la russofobia, che infatti è ritornata più forte di prima a 20 anni dalla caduta del Muro.
Quello che leggerete qui non sono opinioni ma una mera analisi della realtà, per la precisione una analisi dei rapporti dell’Occidente con la Russia. I rapporti internazionali sono per loro stessa natura cangianti e mutevoli in quanto tengono conto di diversi fattori. Quello che vorremmo sostenere è che l’Occidente ha un rapporto conflittuale con la Russia, lo ha avuto e lo avrà in quanto in base alla logica di potenza la Russia è una superpotenza per estensione territoriale e risorse che quindi viene vista come una rivale nell’ottica del predominio globale. E’ questo il punto: se la Russia penserà come superpotenza a se stessa non potrà che confliggere con l’Occidente, e questo indipendentemente dal fatto che sia una dittatura, una democrazia, un paese comunista o quant’altro. Lo dimostra il fatto che l’Occidente ha invaso la Russia quando c’erano gli Zar, quando c’erano i comunisti, e ora nel XXI secolo sarebbe pronta a farla anche quando i comunisti non ci sono più. L’unica Russia che sia mai piaciuta all’Occidente è quella di Eiltsin, uomo che bombardando il Parlamento di Mosca e annichilendo le conquiste dell’Urss ha sostanzialmente fatto esattamente quello che volevano gli americani, ottenendo così riconoscenza e amicizia. Guardacaso una volta ritornato al Cremlino non un comunista ma un personaggio come Vladimir Putin deciso a fare gli interessi del proprio Paese e non quelli dell’Occidente, ecco che i rapporti tra Usa e Russia sono tornati ai minimi storici. Ne consegue che la Russia viene vista come territorio di conquista di per sè e che l’Occidente ciclicamente cercherà sempre e comunque di avvantaggiarsi nei confronti di Mosca in quanto la Russia è considerata a tutti gli effetti un rivale geopolitico da annichilire. Non solo, la Russia è insieme alla Cina ormai l’unica superpotenza a opporsi al predominio globale americano, ne consegue che sia logicamente l’obiettivo a medio e lungo termine dell’imperialismo occidentale. Non a caso quando nel 1917 ci fu la Rivoluzione bolscevica l’Occidente si affrettò a finanziare e armare la controrivoluzione bianca filozarista e ci mise un decennio prima di riconoscere l’Unione Sovietica. Ecco perchè l’ostilità nei confronti della Russia di oggi è del tutto spiegabile nell’ottica della geopolitica con l’Occidente che nel corso della sua storia ha dimostrato di non essere pronto alla costruzione di un mondo multipolare in quanto ritiene se stesso il centro del mondo e vorrebbe essere l’unica potenza globale. Dunque quel che non piace della Russia è la sua forza geopolitica, e tale atteggiamento di ostilità perdurerà fin tanto che la Russia cercherà di avere un rapporto paritario con l’Occidente. Non appena al Cremlino siederà qualcuno che accontenterà la Casa Bianca, ecco che i russi torneranno “buoni e simpatici”.
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